Mamma Chiesa e Figliuol Prodigo Pedofilo

La Chiesa e la pedofilia

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  1. CignoNero75
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    Acireale/ Scandalo pedofilia alla diocesi. Parla la vittima: "Fermate il carnefice"

    CITAZIONE
    "Ho trovato il coraggio di parlare perché la cosa che voglio di più al mondo è fermare quest'uomo. Voglio che nessun altro debba ancora soffrire come invece ho sofferto io, insieme a tanti altri". Teo Pulvirenti oggi ha 36 anni, ma da quando ne ha 13 si porta dietro un grosso dolore. E' una vittima di pedofilia e racconta la sua storia ad Affaritaliani.it: I fatti che Teo racconta sono successi in Sicilia, nella diocesi di Acireale. Lo scandalo era emerso nelle scorse settimane, dopo che un giornalista del mensile catanese S ha realizzato un video con una telecamera nascosta, nel quale si sente il prete affermare che abusava sessualmente di un bambino per "liberarlo". E la magistratura ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.

    Teo ha deciso di metterci la faccia e raccontare tutto, grazie anche al sostegno dell'associazione contro la pedofilia "La Caramella Buona" che ha organizzato anche una conferenza stampa a Roma nella quale Teo ha spiegato tutto, facendo il nome del suo carnefice. "Ho deciso di fare questo passo perché ho capito che non c'è niente da vergognarsi. Noi siamo vittime e non abbiamo nessuna colpa. Spero che, come me, anche le altre persone che hanno subito questo dolore trovino il coraggio di parlare".

    Teo oggi è un ricercatore. Vive e lavora a New York, ma dalla cornetta del telefono arrivano chiare le sue lacrime mentre racconta il suo passato: "Da ragazzino mi sentivo incompreso. Amavo molto mio padre ma non lo vedevo spesso, era molto impegnato. Ero davvero timido e ho trovato nella parrocchia un rifugio, una seconda famiglia. Andare lì e giocare con gli altri ragazzini dava un senso alle mie giornate".

    Poi però succede qualcosa: "Il parroco io lo vedevo come una persona di famiglia. Era un amico di mio padre e io mi fidavo di lui. Creava intorno a sé un gruppetto di ragazzini, un "gruppo di eletti". Ci portava al cinema, in montagna, al mare. Sembrava tutto un sogno, ma purtroppo ero ingenuo. Io con lui mi sfogavo in confessionale, gli raccontavo i miei problemi. Dopo circa un anno che frequentavo la parrocchia è successo qualcosa. Una sera stavamo guardando la televisione in sacrestia. Lui mi fece sedere sulle sue gambe e cominciò ad accarezzarmi. Io mi irrigidii e lui mi riportò a casa in macchina, perché non abitavo tanto vicino. Al momento però non mi venne in mente nessun pensiero strano. Per me restava una persona della quale fidarsi".

    La volta successiva però la situazione si aggrava: "Un pomeriggio andai da lui dopo un litigio con mio fratello. Volevo qualcuno con cui parlare. Io sono molto sensibile, mi sono messo a piangere e lui ha cominciato ad abbracciarmi. Poi mi ha toccato nelle parti intime. E' stata la prima volta che successe qualcosa dal punto di vista sessuale". Teo parla singhiozzando: "Non avevo mai avuto un'esperienza sessuale prima. Era una sensazione stranissima. Mi sentivo sporco, ma non dissi niente perché pensavo che nessuno mi avrebbe creduto. Lui era, ed è ancora, un uomo molto potente ad Acireale".

    Gli episodi vanno avanti per più di un anno: "Io comunque gli volevo bene e sentivo un disperato bisogno del suo affetto. Mi sentivo uno schifo quando succedevano queste cose, ma se mi tiravo indietro lui mi ignorava, faceva finta quasi di non vedermi. Mi escludeva e mi isolava all'interno della parrocchia. Così successe altre volte, io chiudevo gli occhi e gli lasciavo fare. Ogni tanto mi sussurrava all'orecchio che mi amava e che io ero una persona speciale. Poi mi diceva che se mi masturbavo quando non c'era lui gli avrei mancato di rispetto".

    La situazione incide su tutta l'adolescenza di Teo: "Facevo fatica a integrarmi con gli altri ragazzi. Quando i miei compagni di scuola parlavano di sesso io evitavo di intervenire. La sua era una violenza non solo fisica, ma anche psicologica". Poi un giorno tutto finisce: "Al mio posto c'era un'altra ragazzina. Era diventata lei la sua 'amica speciale'. Io conobbi una ragazza e quando la baciai la prima volta mi sentii rinato. Smisi di frequentare la parrocchia".

    Ma il dolore resta dentro a Teo che, all'età di 19 anni, comincia ad andare in psicoterapia: "Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Non riuscivo a fidarmi delle persone e associavo la parola 'amore' al disgusto". Teo un giorno sceglie di provare a perdonare il parroco: "Andai da lui per dirgli che lo perdonavo ma lui mi rispose che non c'era niente da perdonare perché non era successo niente. Ora non so se sarei ancora in grado di perdonarlo di nuovo. Qui non si tratta di vendetta ma di fare ciò che è giusto per fermare questi abusi".

    Teo sarà ascoltato a Catania dagli inquirenti, e lui spiega perché ha fatto questo passo: "Ho deciso di parlare quando due estati fa sono tornato a casa e l'ho visto in una pizzeria con due adolescenti. Lì ho capito che l'incubo per qualcun altro stava andando ancora avanti".

    di Lorenzo Lamperti
    FONTE: affaritaliani.libero.it/
     
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6 replies since 3/5/2011, 11:59   170 views
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