Mamma Chiesa e Figliuol Prodigo Pedofilo

La Chiesa e la pedofilia

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  1. CignoNero75
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    Lo ammetto, non lo nascondo, e ci provo un certo gusto a sottolineare quanto la Chiesa abbia coperto, e lo faccia ancora, tutti i casi di pedofilia interni alle proprie gerarchie.

    CITAZIONE
    Il caso di Don Lelio Cantini, parroco fiorentino, oggi prescritto. E le responsabilità delle gerarchie vaticane nella gestione della storia nelle parole del giudice

    Le violenze ‘ci sono state’, come avevamo raccontato stamattina, ma i reati sono prescritti: vent’anni di ‘abusi sessuali gravi’ e sopraffazioni sui bambini e sulle bambine che gli venivano affidati ‘in nome della fede’. Il gip fiorentino Paola Belsito, accogliendo la richiesta del pm Paolo Canessa, ha archiviato l’inchiesta su don Lelio Cantini, oggi ottantottenne ex sacerdote della parrocchia fiorentina Regina della Pace.

    LE RESPONSABILITA’ DEL PRETE - I due magistrati sottolineano le responsabilita’ del prete ma, aggiunge il gip, ‘nel corso di oltre un decennio’ ci sono stati anche l’ ‘inerzia e l’assordante silenzio delle autorita’ ecclesiastiche’. Nel 1992 , scrive il pm, il fratello di due vittime parlo’ con l’allora cardinale di Firenze Silvano Piovanelli. Finche’ nel 2005 vennero inviati memoriali anche in Vaticano. Nel 2008 il Papa ridusse il prete allo stato laicale, per ‘abuso plurimo e aggravato’ su minori. Cosa succedeva nella parrocchia fiorentina fra gli anni Settanta e Novanta lo scrive il gip: ‘don Cantini riusci’ a far credere a molti di essere ‘il Signore”, mentre la sua aiutante ‘Rosanna Severi otteneva potere e obbedienza dichiarandosi la Madonna’. Il sacerdote ‘utilizzando spesso nel corso della confessione il piu’ bel canto d’amore della tradizione ebraico cristiana, il ‘Cantico dei cantici’, carpiva la buona fede e l’innocenza dei giovani fedeli, proponendo alle donne, per lo piu’ ragazze e bambine preventivamente convinte di essere elette, rapporti sessuali che dovevano aiutarle nel loro processo di crescita e purificazione, e ai giovani un futuro quali sacerdoti e uomini di fede’. Le vittime avevano fra i 10 e i 17 anni: il gip parla di ‘clima terribile e blasfemo’.

    L'articolo continua qui:
    http://www.giornalettismo.com/archives/123...sa-in-italia/2/
     
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  2. Fantasma del faro
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    Quella dei religiosi è al sola categoria contro cui non mi vergogno, anzi vado fiera, di dire che nutro grossi grossi pregiudizi.
     
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  3. CignoNero75
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    Il prete a capo del club dei pedofili

    CITAZIONE
    Il sacerdote era nel consiglio che amministra un’associazione olandese. Le gerarchie si distanziano dall’iniziativa, ma basterà?

    Anni fa Roma venne invasa da manifesti di un sedicente “Movimento pedofilia”, una organizzazione che lottava per “l’accettazione sociale delle relazioni adulto-bambino”. La realtà è che associazioni di questo tipo esistono in tutto il mondo occidentale, e si battono appunto per convincere la società dell’utilità e dell’importanza di spingere avanti il discorso su quello che il resto del mondo chiama, semplicemente, pedofilia. Ed è ormai motivo di imbarazzo per la chiesa olandese l’aver scoperto che un religioso dell’ordine dei Salesiani faceva parte come attivista dell’associazione olandese MARTIJN, che appunto è la locale realtà che promuove le relazioni adulto-bambino.

    PEDOFILIA, PERCHE’ NO? – Il sito di presentazione dell’associazione è sufficientemente eloquente.

    L’associazione Martijn, fondata nel 1982, è una piattaforma per la discussione sulla pedofilia. L’associazione combatte per l’accettazione sociale delle relazioni adulto-bambino. Nelle relazioni fra bambini e adulti percepite come piacevoli, una possibile intimità fisica non dovrebbe essere un problema. In relazione a tale intimità, l’associazione Martijn propone quattro linee guida:

    Il resto dell'articolo qui:
    http://www.giornalettismo.com/archives/126...b-dei-pedofili/
     
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  4. CignoNero75
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    Gb. Arcivescovo Canterbury ordina inchiesta su preti anglicani pedofili



    LONDRA, GRAN BRETAGNA – L’arcivescovo di Canterbury ha messo sotto inchiesta una diocesi dove preti anglicani hanno potuto continuare a lavorare pur essendo stati accusati di pedofilia. La decisione di Rowan Williams, capo spirituale della Chiesa di Inghilterra, di indagare sulla diocesi di Chichester segna la prima volta dagli anni Ottanta che un arcivescovo di Canterbury ordina una ispezione apostolica in una diocesi.

    Gli scandali della pedofilia hanno provocato un terremoto nella Chiesa Cattolica, in particolare nei paesi anglosassoni, ma non erano finora mai emersi in modo vistoso nel mondo protestante. Qualche mese fa il Vaticano ha ordinato una visita apostolica all’abbazia di Ealing a Londra dopo che sono venuti in luce anni di abusi da parte di monaci.

    Lo scandalo di Chichester vede al centro due vicari, Roy Cotton e Colin Pritchard, che hanno molestato bambini in chiese delle Midlands e dell’East Sussex negli anni Settanta e Ottanta. In maggio un’inchiesta ha scoperto che i due hanno potuto continuare a prestare servizio nonostante i loro superiori fossero a conoscenza di gravi accuse nei loro confronti.

    www.blitzquotidiano.it
     
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  5. Ankh
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    CITAZIONE
    «Basta con l'omertà sulla pedofilia,
    la reputazione della Chiesa non è una priorità»
    Il promotore della giustizia vaticana: basta con la negazione deliberata di fatti conosciuti, la verità è un dovere morale


    CITTÀ DEL VATICANO — «Esiste ancora nella Chiesa una certa cultura del silenzio, ma dobbiamo uscirne. Basta con la mortale cultura dell’omertà. La ricerca della verità è un dovere morale e legale. Perché chi inganna, chi non denuncia, è nemico della giustizia e quindi della Chiesa». Il monsignore maltese dall’aria mite e paffuta che riassume secco la rivoluzione copernicana voluta da Benedetto XVI in tema di lotta alla pedofilia nel clero si chiama Charles J. Scicluna ed è il «promotore di giustizia» della Congregazione per la Dottrina della Fede, cioè il pubblico ministero del tribunale dell’ex Sant’Uffizio. Tre sono i nemici della verità, dice: l’omertà, la «negazione deliberata di fatti conosciuti» e «la preoccupazione che la reputazione dell’istituzione debba avere priorità assoluta».

    «MAI PIÙ» - Il simposio internazionale «Verso la guarigione e il rinnovamento» riunito da lunedì all’università Gregoriana- sono arrivati vescovi e delegati di 110 conferenze episcopali e una trentina di ordini religiosi —, sta definendo regole e comportamenti che d’ora in poi dovranno seguire tutte le Chiese del mondo. «Non è tollerabile che nella Chiesa si abusi di bambini. Mai più», ha scandito il cardinale canadese Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi. Bisognava vederlo, martedì sera, mentre nel buio della chiesa di Sant’Ignazio, durante la «veglia penitenziale» e il solenne mea culpa, diceva: «Grande è la vergogna ed enorme è lo scandalo. Si è compiuto ciò contro cui Gesù si scagliò: «È meglio che a uno venga messa al collo una pietra da mulino e sia gettato in mare, piuttosto che scandalizzi uno di questi piccoli».

    LINEE GUIDA — L’ex Sant’Uffizio ha chiesto a tutte le conferenze episcopali - compresa la Cei - di presentare entro maggio delle linee guida antipedofilia. Il prefetto e cardinale William Joseph Levada aveva chiarito lunedì che la Chiesa «ha l’obbligo» di rispondere alle «richieste della giustizia civile» per quanto riguarda «le denunce dei crimini alle autorità competenti». Cioè la linea di Benedetto XVI, ha ripetuto ieri monsignor Scicluna: «Se c’è un crimine, c’è il dovere di cooperare con la giustizia civile: il Papa chiede piena cooperazione con le autorità civili e con le leggi locali». E ai vescovi: «È un crimine nel diritto canonico mostrare negligenza dolosa o fraudolenta nell’esercizio del proprio dovere. Non è accettabile che quando sono state stabilite delle regole poi non vengano seguite».
    QUATTROMILA CASI - Nel simposio si sono stimati «due miliardi di dollari di risarcimenti» pagati finora dalla Chiesa. L’ex Sant’Uffizio ha parlato di 4.000 casi di abusi segnalati nell’ultimo decennio. Di questi, un migliaio tra il 2010 e il 2011, spesso nel Vecchio Continente. Scicluna spiega che «il problema e la grande preoccupazione è per l’Europa»: spesso casi «relativamente vecchi», ma «questo non significa che non debbano avere risposta». In Paesi come gli Stati Uniti, che si erano mossi per tempo sull’onda degli scandali, «la frequenza degli abusi ha subito un crollo, grazie a Dio». Ascolto delle vittime («la percentuale delle denunce che si rivelano infondate è minima»), piena collaborazione con le autorità civili, prevenzione e creazione di «ambienti sicuri»: dove si agisce, i casi diminuiscono.

    GLI ERRORI — La responsabilità ultima è dei vescovi. «Ciò che dobbiamo fare è essere vigili nella scelta dei candidati». Un sacerdote americano, monsignor Stephen J. Rossetti, ha elencato i sei errori che i vescovi non devono ripetere: non aver ascoltato le vittime e essersi fatti manipolare dagli aggressori che mentivano; il «sottostimare» gli abusi nella propria diocesi; il credere che i pedofili «possano essere curati e non rappresentino più un rischio»; un senso «malinteso» del «perdono» per i colpevoli; la «formazione insufficiente dei sacerdoti», anche sulla sessualità; e l’«ignorare i segnali d’allarme».

    ELEARNING — Il superiore generale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolás, riassume: «Ora sta a noi continuare questa missione, senza paralisi e negazioni». Nell’ultimo giorno del simposio, giovedì, sarà presentato il nuovo «Centro per la protezione dei bambini» nato in Rete su iniziativa dell’ateneo dei gesuiti per «formare» i vescovi alla «cultura della prevenzione».

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    E finalmente! Vogliono anche l'applauso ora? Si devono solo scusare di aver aspettato così tanto per arrivare a questa decisione.
    CITAZIONE
    Bisognava vederlo, martedì sera, mentre nel buio della chiesa di Sant’Ignazio, durante la «veglia penitenziale» e il solenne mea culpa, diceva: «Grande è la vergogna ed enorme è lo scandalo. Si è compiuto ciò contro cui Gesù si scagliò: «È meglio che a uno venga messa al collo una pietra da mulino e sia gettato in mare, piuttosto che scandalizzi uno di questi piccoli».

    eee addirittura! Dall'omertà all'omicidio?? Ma che bell'esempio. Mi vien da ridere.
    Non "basterebbe" denunciarlo e consegnarlo alla legge italiana, che è anch'essa carente e contraddittoria ma pur sempre migliore della loro?
    Che poi... mi vien da pensare... sarà mai che in questa improvvisa presa di coscienza c'entrino gli "stimati «due miliardi di dollari di risarcimenti» pagati finora dalla Chiesa"?
    Aspetto proprio di vedere cosa nei fatti si farà.
     
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  6. CignoNero75
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    Acireale/ Scandalo pedofilia alla diocesi. Parla la vittima: "Fermate il carnefice"

    CITAZIONE
    "Ho trovato il coraggio di parlare perché la cosa che voglio di più al mondo è fermare quest'uomo. Voglio che nessun altro debba ancora soffrire come invece ho sofferto io, insieme a tanti altri". Teo Pulvirenti oggi ha 36 anni, ma da quando ne ha 13 si porta dietro un grosso dolore. E' una vittima di pedofilia e racconta la sua storia ad Affaritaliani.it: I fatti che Teo racconta sono successi in Sicilia, nella diocesi di Acireale. Lo scandalo era emerso nelle scorse settimane, dopo che un giornalista del mensile catanese S ha realizzato un video con una telecamera nascosta, nel quale si sente il prete affermare che abusava sessualmente di un bambino per "liberarlo". E la magistratura ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.

    Teo ha deciso di metterci la faccia e raccontare tutto, grazie anche al sostegno dell'associazione contro la pedofilia "La Caramella Buona" che ha organizzato anche una conferenza stampa a Roma nella quale Teo ha spiegato tutto, facendo il nome del suo carnefice. "Ho deciso di fare questo passo perché ho capito che non c'è niente da vergognarsi. Noi siamo vittime e non abbiamo nessuna colpa. Spero che, come me, anche le altre persone che hanno subito questo dolore trovino il coraggio di parlare".

    Teo oggi è un ricercatore. Vive e lavora a New York, ma dalla cornetta del telefono arrivano chiare le sue lacrime mentre racconta il suo passato: "Da ragazzino mi sentivo incompreso. Amavo molto mio padre ma non lo vedevo spesso, era molto impegnato. Ero davvero timido e ho trovato nella parrocchia un rifugio, una seconda famiglia. Andare lì e giocare con gli altri ragazzini dava un senso alle mie giornate".

    Poi però succede qualcosa: "Il parroco io lo vedevo come una persona di famiglia. Era un amico di mio padre e io mi fidavo di lui. Creava intorno a sé un gruppetto di ragazzini, un "gruppo di eletti". Ci portava al cinema, in montagna, al mare. Sembrava tutto un sogno, ma purtroppo ero ingenuo. Io con lui mi sfogavo in confessionale, gli raccontavo i miei problemi. Dopo circa un anno che frequentavo la parrocchia è successo qualcosa. Una sera stavamo guardando la televisione in sacrestia. Lui mi fece sedere sulle sue gambe e cominciò ad accarezzarmi. Io mi irrigidii e lui mi riportò a casa in macchina, perché non abitavo tanto vicino. Al momento però non mi venne in mente nessun pensiero strano. Per me restava una persona della quale fidarsi".

    La volta successiva però la situazione si aggrava: "Un pomeriggio andai da lui dopo un litigio con mio fratello. Volevo qualcuno con cui parlare. Io sono molto sensibile, mi sono messo a piangere e lui ha cominciato ad abbracciarmi. Poi mi ha toccato nelle parti intime. E' stata la prima volta che successe qualcosa dal punto di vista sessuale". Teo parla singhiozzando: "Non avevo mai avuto un'esperienza sessuale prima. Era una sensazione stranissima. Mi sentivo sporco, ma non dissi niente perché pensavo che nessuno mi avrebbe creduto. Lui era, ed è ancora, un uomo molto potente ad Acireale".

    Gli episodi vanno avanti per più di un anno: "Io comunque gli volevo bene e sentivo un disperato bisogno del suo affetto. Mi sentivo uno schifo quando succedevano queste cose, ma se mi tiravo indietro lui mi ignorava, faceva finta quasi di non vedermi. Mi escludeva e mi isolava all'interno della parrocchia. Così successe altre volte, io chiudevo gli occhi e gli lasciavo fare. Ogni tanto mi sussurrava all'orecchio che mi amava e che io ero una persona speciale. Poi mi diceva che se mi masturbavo quando non c'era lui gli avrei mancato di rispetto".

    La situazione incide su tutta l'adolescenza di Teo: "Facevo fatica a integrarmi con gli altri ragazzi. Quando i miei compagni di scuola parlavano di sesso io evitavo di intervenire. La sua era una violenza non solo fisica, ma anche psicologica". Poi un giorno tutto finisce: "Al mio posto c'era un'altra ragazzina. Era diventata lei la sua 'amica speciale'. Io conobbi una ragazza e quando la baciai la prima volta mi sentii rinato. Smisi di frequentare la parrocchia".

    Ma il dolore resta dentro a Teo che, all'età di 19 anni, comincia ad andare in psicoterapia: "Sentivo che c'era qualcosa che non andava. Non riuscivo a fidarmi delle persone e associavo la parola 'amore' al disgusto". Teo un giorno sceglie di provare a perdonare il parroco: "Andai da lui per dirgli che lo perdonavo ma lui mi rispose che non c'era niente da perdonare perché non era successo niente. Ora non so se sarei ancora in grado di perdonarlo di nuovo. Qui non si tratta di vendetta ma di fare ciò che è giusto per fermare questi abusi".

    Teo sarà ascoltato a Catania dagli inquirenti, e lui spiega perché ha fatto questo passo: "Ho deciso di parlare quando due estati fa sono tornato a casa e l'ho visto in una pizzeria con due adolescenti. Lì ho capito che l'incubo per qualcun altro stava andando ancora avanti".

    di Lorenzo Lamperti
    FONTE: affaritaliani.libero.it/
     
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  7. Lizy.Luminos
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    Papa Francesco caccia Bernard Law, il cardinale che aiutò i pedofili
    15/03/2013 - "No voglio più vederlo", avrebbe detto ai vescovi secondo il Fatto


    Ieri Padre Lombardi aveva raccontato una storia. Oggi il Fatto Quotidiano ne racconta un’altra completamente diversa.Secondo il portavoce della Santa Sede, durante la sua visita a Santa Maria Maggiore Papa Francesco aveva incontrato di sfuggita Bernard Law, arcivescovo emerito della basilica per raggiunti limiti di età: “Il cardinale Law era presente in Santa Maria Maggiore in quanto arciprete emerito della Basilica. Il porporato ha visto arrivare Papa Francesco, poi e’ stato una presenza discreta: ha salutato il Papa, quindi e’ tornato a camminare per la sua strada”.

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    BERNARD LAW E PAPA FRANCESCO – Carlo Tecce sul Fatto Quotidiano invece ci dice che le cose sono andate diversamente:
    Il pontefice non voleva condividere le prime fotografie e le prime immagini pubbliche con un principe vaticano macchiatosi di enormi peccati, e non ha trattenuto il pensiero, anzi il desiderio: “Non voglio che frequenti ancora questa basilica”. Anche se privato di qualsiasi carica, Law risiede ancora nel palazzo di Santa Maria Maggiore. Al Fatto risulta che il pontefice argentino, come primo atto di pulizia, sia intenzionato a far trasferire il prelato: in clausura sarebbe perfetto. E sarebbe una rivoluzione per il Vaticano che ha protetto Law sottraendolo al percorso giudiziario americano. Perché nel 2004, mentre negli Stati Uniti cominciavano i processi e la diocesi di Boston pagava risarcimenti milionari, il cardinale di Torreòn fu elevato ad arciprete di Santa Maria Maggiore, una delle quattro basiliche patriarcali, cioè papali, assieme a San Pietro, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le mura.

    Un colpo di scena nella gestione del caso Law, e forse una premonizione su come potrebbero cambiare le cose a breve. Della sua storia abbiamo parlato molto, in particolare qui.

    LE AMMISSIONI – Nella primavera del 2001 Law ha ammesso in una deposizione di essere consapevole che un prete sotto la sua responsabilità, John Geoghan, aveva violentato almeno sette ragazzi dal 1984. E nonostante ciò aveva approvato il trasferimento di Geoghan ad un’altra parrocchia, dove sarebbe stato a contatto con altri ragazzi. Altri documenti hanno rivelato che Law conosceva e aveva ignorato decenni di abusi sui minori di cui si era reso colpevole il prete Paul Shanley, dando allo stesso incarichi in cui si sarebbe trovato a contatto con altri bambini. Durante la sua permanenza in carica, ha scritto Slate qualche tempo fa, Durante la sua permanenza in carica, Law sembrava voler riservare la sua più calda simpatia ai violentatori, e ha tenuto in scarsa considerazione le vittime. Ha mentito ad un collega della West Coast su Shanley. Ha firmato un documento che attestava che il noto sacerdote molestatore Redmond Raux, non aveva “nulla nel suo background” che lo rendesse “inadatto a lavorare con i bambini.” La sua arcidiocesi ha dato avoro a due sacerdoti, uno dei quali era noto per aver molestato i ragazzi mentre l’altro aveva fornito della cocaina ad un giovane amante.

    IL PROCESSO – Nel 2002 la sua deposizione al processo era stata raccontata dal Corriere della Sera con parole agghiaccianti, in cui si raccontava delle lettere che i parrocchiani avevano inviato per avvertirlo:
    La prima lettera salta fuori subito, come un asso dalla manica dei legali. E’ del settembre 1984. Marge Gallant, una parrocchiana spaventata, scrive al cardinale, denunciando le attenzioni di Geoghan verso il suo nipotino. Law, che ha appena preso possesso dell’ arcidiocesi, a quel tempo le risponde: «La materia delle sue preoccupazioni è stata investigata. Saranno adottate appropriate decisioni pastorali». Ma ora non sa cosa dire davanti a quei fogli di carta, fonte di prova numero 225. Il vescovo D’ Arcy manda a Law una lettera, sconsigliandogli di affidare incarichi a padre John. Ma il cardinale, oggi, non ricorda neppure quella. «Sapevo però del coinvolgimento sessuale di Geoghan con ragazzi, visto che era stato trasferito da una sede all’ altra. Ma, l’ ho detto, mi fidavo del parere dei medici». Nell’ 89, Law scrive all’ orco della sua Arcidiocesi, dopo averlo appena riassegnato alla sua vecchia parrocchia: «Sono sicuro che renderai ancora un buon servizio sacerdotale alla gente di Saint Julia». E persino nel ‘ 96, quando Geoghan infine lascia la Chiesa schiacciato ormai da centinaia di accuse, gli spedisce un biglietto: «Hai avuto una efficace vita di ministero, tristemente danneggiata dalla malattia. Dio ti benedica, John». E’ pietà cristiana, sì. Ma, per i legali, quelle carte sono soprattutto una prova di negligenza o d’ omertà. E per Mark Keane, l’ unica delle 86 vittime ammesse all’ udienza in rappresentanza di tutte le altre, la deposizione è uno schiaffo: «Il cardinale soffre di amnesie selettive». Law sapeva della «malattia» di Geoghan, ma s’ è limitato a trasferirlo, sempre a contatto con i bambini, con i chierichetti. «Ha messo il lupo sempre in mezzo a un nuovo gregge», mormorano i fedeli che, per due terzi ormai, chiedono le sue dimissioni. Arriva in clergyman il cardinale, poco prima delle nove, davanti al tribunale civile in Devonshire street, nel cuore di Boston. Pallido, tirato, muto. Scortato dagli agenti della sicurezza che tengono lontana la stampa.

    LE SCUSE – Come si è difeso dalle accuse il Cardinale? Dicendo che le schede sui sacerdoti non riportavano le molestie, che non era sua la responsabilità di controllare i curricula dei sacerdoti, che alcune accuse erano ritenute poco credibili dai medici. Nel 2005 la sua “promozione” nella Capitale venne stigmatizzata dal New York Times:
    “E’ un altro esempio del gap tra come vede le cose il Vaticano e come le vede la Chiesa americana”, ha commentato al quotidiano Usa il gesuita Keith Pecklers, docente all’Università Gregoriana a Roma. “Una scelta – ha aggiunto – che può riaprire ferite che avevano appena cominciato a rimarginarsi”.
    Il Nyt non si limitava a sottolineare la discutibile parabola di monsignor Law, ma ricorda come una volta arrivato a Roma dopo il fango piovutogli addosso in America, il Vaticano lo ha accolto a braccia aperte, concedendogli anche una sontuosa residenza, oltre che un incarico di prestigio per quanto onorifico. Del resto Law, sottolineava il quotidiano, agli occhi della Santa Sede prima ancora che un cardinale accusato di aver tollerato la presenza di sacerdoti pedofili nella sua diocesi, è un potente kingmaker negli equilibri interni della Chiesa e il Vaticano in passato lo ha sempre accontentato nelle sue richieste.

    Fonte: giornalettismo.com
     
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6 replies since 3/5/2011, 11:59   169 views
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