L'incontro con il Conte Dracula

Le Historie di Lot

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  1. Anemon
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    Prima di lèggere questo racconto è opportuno dare un'occhiata alla...presentazione del sottoscritto, Anemon ... Necessaria per una migliore conoscenza chiarificatrice di Anemon di ExtremeLot ...


    Le HISTORIE di LOT: L’INCONTRO CON IL CONTE DRACULA



    “Anemon appare avvolto nella sua cappa rossonera” … Quante volte, ormai gli Abitanti di LOT hanno letto questa frase che annuncia l’arrivo in città del sottoscritto DRAMP? Spesso e volentieri ho udito mormorare dagli astanti in Taverna o da coloro che si trovano al Giardino delle Delizie strane frasi collegate a una città della lontana Italia … Milàn … o qualcosa di simile … Ma assicuro che l’Italia non c’entra per nulla con la mia cappa e la sua origine va ricercata ben più lontano … in una Terra del Nord chiamata Lapponia … e a un personaggio il cui nome ancora oggi suscita sottili brividi di paura … ma anche di estrema sensualità … il Conte Dracula … e questa è la Storia di come venni in possesso della sua magica cappa rossonera …


    Come per tutti i Druidi anche per me era giunto il momento dell’apprendistato “esterno”, cioè quel periodo molto particolare in cui è necessario lasciare parenti, amici e luoghi amati per verificare se quanto si è appreso può essere messo in pratica e per dimostrare a se stessi e ai propri Maestri che la conoscenza della Magìa, dell’uso delle Erbe e della Natura come nostra Madre, Sorella e Protettrice è a buon punto in noi; poiché a ognuno è data la possibilità di scegliere la direzione verso cui volgere i propri passi, mi ero ripromesso di andare verso Nord, approfittando della bella stagione in corso e delle belle - ma, ahimè, non durature - giornate di sole offerteci dagli Dei. Così, una bella mattinata dei primi giorni di maggio, mentre ancora ardevano i fuochi di Beltane, m’incamminai verso la direzione delle nevi perenni, seguendo una strada che al momento conoscevo, ma, dopo, chissà … E lasciai LOT.
    Dopo alcune settimane di viaggio e dopo essere incappato in avventure più o meno interessanti, che tralascio di descrivere ora, giunsi, mentre tramontava il sole, in un villaggio situato sulla cima di un colle … Be’, a dire il vero sulla cima del colle c’era un maniero, un po’ come la nostra Cittadella del Conte Erik, ecco, mentre sulla pianura ai piedi del colle si stendeva il villaggio, poche povere case abitate da una sparuta popolazione composta principalmente da Gnomi e Folletti. Nonostante il mese di maggio la temperatura era rigida e, infatti, la neve era ancora presente qui e là, tutti se ne andavano in giro infagottati e ben coperti, eppure l’aria era festosa e allegra. Questo villaggio, scoprii subito, era un importante crocevia di passaggio e, pur essendo apparentemente modesto, era in realtà ben frequentato da diverse popolazioni e ben presto seppi che era così tutto l’anno! Qui si davano appuntamento perenne carovane di mercanti e saltimbanchi, per scambiarsi merci, notizie e quant’altro di utile da portare in giro per il Mondo o ai propri paesi natali. Appena entrato in città conobbi Lord Klaus, “capo” del villaggio, un omone più grosso che grande, lunga barba e capelli bianchi, un personaggio bonario e simpaticissimo, dal sorriso sempre stampato sulle labbra, perennemente di buonumore e gentilissimo con tutti, che si offrì di ospitarmi nel suo castello. Naturalmente accettai entusiasta e, dopo aver offerto il mio aiuto in varie maniere, mi diressi verso il castello in compagnia di alcuni abitanti che prestavano servizio da Lord Klaus, il quale nel frattempo ci aveva preceduto. Un rumore di cavalli lanciati al galoppo giunse alle nostre orecchie e, da una curva, sbucò all’improvviso una carrozza nera più lunga che larga, stranissima, un cocchiere spiritato vestito anch’egli di nero ad incitare i quadrupedi e tale era la velocità con cui si dirigeva alla volta del castello che dovemmo scostarci dalla via per evitare di essere investiti. Poco oltre, un sobbalzo improvviso scalzò un piccolo baule che evidentemente era stato mal fissato sul tetto della carrozza, ma nessuno si preoccupò di tornare indietro a recuperare l’oggetto perduto. Giungemmo in vista del baule che, cadendo, s’era rotto, rivelando il suo contenuto: questa cappa che indosso sempre quando sono a LOT … Alla luce della luna era bellissima, nera all’esterno e di un raso rosso luminoso all’interno, quasi luminescente … la raccolsi e mi offrii di consegnarla personalmente a Lord Klaus, conservandola accuratamente durante il poco cammino che ancora ci restava da fare. E giungemmo alfine al castello; appena entrati riferii l’incidente occorso alla carrozza e pregai i servitori di consegnare la bellissima cappa al Lord; il tempo di raggiungere la stanza assegnatami, un bel bagno rigenerante, grazie ai pregevoli servigi di alcune deliziose Elfe e ai loro davvero magici unguenti ed eccomi pronto alla cena, alla presenza di Lord Klaus, il quale mi presentò ai suoi altri Ospiti: Cavalieri, Maghi, Elfi d’Alto Rango, un Troll dei monti, Streghe e … l’ultimo arrivato, che indossava la ben nota cappa, personaggio di cui mi colpì subito lo sguardo di fuoco, da cui sprigionava una passione indomita. Il Conte Vlad Tepes, noto come Conte Dracula.
    Senza indugio mi strinse la mano – in una morsa ferrea – e sorridendomi mi ringraziò calorosamente, senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi, imprigionandomi in una sorta di calamita ipnotica. Se non avessi avuto con me le difese della magìa druida in cui ci avvolgiamo continuamente durante i nostri viaggi in terre sconosciute, penso che sarei caduto svenuto. Dracula scoppiò in risata fragorosa e irresistibile, apprezzando la mia “resistenza” alla sua Arte Ammaliatrice e, non so perché, mi prese in simpatia, rivelandomi subito la sua natura di Vampiro e di grande e profondo conoscitore di cose umane e ultraterrene. Durante la cena chiese di avermi accanto a sé, mentre all’altro lato sedeva una Dama di eccezionale bellezza che immaginai fosse preda della malìa del Vampiro e sua vittima futura, però … c’era qualcosa di strano, in lei … Dracula mi rivelò, in effetti, che ella non era stata per nulla ammaliata, ma gli si era offerta, affascinata dall’aura “magica” che circondava quell’incredibile essere. Da quel giorno, anzi, da quella notte frequentai a lungo il Conte Dracula, che per fortuna si doveva fermare lì in zona e approfittava dell’ospitalità dell’amabile Lord; appresi da lui conoscenze incredibili, come solo chi vive da secoli può avere in sé … D’altro canto lui aveva il piacere di avere un “discepolo” non legato alla sua persona dal legame del vampiro, ma dalla passione del Sapere. Devo moltissimo al Conte Dracula, notti trascorse su antichi testi che sempre portava con sé oppure a volare alla luce della Luna, lui con le sue ali velate e tenebrose, io sorretto dalla mia magìa … Ma venne il tempo dei saluti … La stagione volgeva al freddo e nel villaggio ferveva un’attività incredibile. Lord Klaus era impegnatissimo con i suoi folletti servitori e una bella serata, poco dopo il solstizio d’inverno, scoprii un magnifico segreto collegato a Lord Klaus … Grazie alle conoscenze fornitegli da Dracula e ai testi di magìa che gli aveva donato, raccolse una quantità incredibile di mercanzie lasciate in tributo al villaggio dai numerosi mercanti che vi transitano durante l’anno e a bordo di una slitta fatata guidata da renne volanti distribuì questi oggetti trasformati in giocattoli dagli abili folletti a tutti i bambini del mondo … Ero affascinato … Salutai Dracula, ringraziandolo per ciò che aveva fatto per me … ma anche per l’apporto dato a Lord Klaus … Santa Klaus, come scoprii viene chiamato nel Mondo … Ed egli, sorridendomi, si tolse la cappa e me la donò. “Questa cappa è magica. Tu dovrai scoprirne i segreti, se vorrai apprezzarla appieno, Giovane Anemon – disse. Ed aggiunse: “Ricorda questo dono, Druido Anemon, nei secoli a venire … Poiché fra te e me c’è … ci sarà …più somiglianza di quanto tu creda … “ E scoppiò in una delle sue affascinanti risate. Io partii dal villaggio e tornai a casa. Ed indosso, da allora, la cappa rossonera del Conte Dracula. Un personaggio di cui si parla spesso in termini di crudeltà e di odio selvaggio – e sicuramente è individuo capacissimo di azioni temerarie ed incredibili – ma che io rispetto e … eheheeh … invidio. Il suo fascino sul gentil sesso è indiscutibile: anche se non si servisse del Potere del Vampiro le Donne sarebbero – come sono – irresistibilmente attratte dalla sua classe aristocratica, dal suo prestigio, dalla sua personalità ferrea. Spero davvero di incontrarlo di nuovo, prima o poi, chissà, per le vie di LOT … E mi aspetto di udire ancora una volta, in una notte illuminata dalla luna, la sua sconvolgente ed affascinante risata …


    Anemon
     
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