Eletto il nuovo Papa

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  1. Mely ©
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    CITAZIONE
    ROMA - La Chiesa ha il nuovo Papa: è l'arcivescovo di Buenos Aires Jorge Mario Bergoglio, nato il 17 dicembre del 1936 nella stessa città argentina. L'argentino Bergoglio è il primo Papa sudamericano della storia. È gesuita ed è il 266/esimo Pontefice della storia della Chiesa. Jorge Mario Bergoglio era già arrivato vicino al soglio pontificio nello scorso conclave, quando arrivò per così dire "secondo", e poi fu invece eletto pontefice Joseph Ratzinger.

    LE PRIME PAROLE - Papa Francesco si è affacciato alla loggia di San Pietro poco dopo le 20 e commosso ha salutato la folla in piazza: la banda ha eseguito l'inno argentino.

    LA FUMATA BIANCA - Alle 19.06 la fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina dove i cardinali sono riuniti da ieri ha segnalato che il nuovo Papa è stato eletto. Il pontefice è stato eletto al quinto scrutinio dopo le fumate nere di ieri sera e di questa mattina. Un boato della Piazza San Pietro ha accolto la fumata bianca. Le campane della basilica di San Pietro suonano a festa, 'Viva il Papa, viva il Papa', è il grido che proviene da Piazza San Pietro, dove i fedeli sembrano stare in più in uno stadio che nella piazza della più grande basilica di Roma.

    LA NOTIZIA FA IL GIRO DEL MONDO - La fumata bianca che annuncia l'avvenuta elezione del nuovo papa è breaking news nel mondo. El Mundo titola 'Habemus papam', Al Jazeera 'Scelto il nuovo papa', la Bbc ha dato la notizia in diretta."Fumo bianco emerge dal tetto della Cappella Sistina, indicando che i cardinali hanno eletto il nuovo Papa", titola la Cnn e la notizia è nella fascia dedicata alle breaking news anche di New York Times e Fox News, dei tedeschi Faz e Die Welt, dello spagnolo El Pais, dei latinoamericani Folha De Sao Paulo La Nacion, dell'iraniana Press Tv, dell'indiano Hindustan Times e dell'israeliano Haaretz. E anche Russia Today titola: "Nuovo Papa eletto, fumata bianca dal Vaticano".

    FONTE: corrieredellosport.it

    Ottimo, appena l'ho saputo ieri sera ne sono rimasta contentissima, non lo avevo ancora visto, mela scelta del nome da pontefice mi ha fatto sentire molto serena, ed ora vedendo la foto confermo la mia impressione. Evviva Papa Francesco

    Edited by CignoNero75 - 14/3/2013, 10:54
     
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  2. CignoNero75
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    ADMIN ON:Ciao Mely, le notizie vanno riportate all'interno di un quote per evidenziarne la citazione, nella fonte non si mettono MAI link esterni, se non strettamente necessario, ma si indicano come da modifica eseguita. Sposto la discussione nella sezione sulle religioni. ADMIN OFF.
     
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  3. Mely ©
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    Scusami cigno, ero convinta di aver tolto l'http. E grazie per aver spostato, ho cercato parecchio e credevo diessere nella sezione giusta
     
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  4. (elettrica)
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    A me ha fatto una buona impressione, di primo impatto. I motivi?
    • La scelta del nome, che rimanda a una concezione di Chiesa povera e vicina ai miseri.
    • Il fatto che abbia chiesto la benedizione da parte di tutti, prima di benedire lui stesso gli altri. Mi ricorda Gesù che lavava i piedi ai suoi apostoli.
    • Il suo atteggiamento un po' spaurito, quando è uscito, con quell'espressione di chi sta pensando: "Oddio, e adesso cosa faccio?". Mi ha fatto tenerezza.
    • La sua nazionalità: in Sudamerica, come in Africa, la Chiesa e la fede vengono vissute in modo ben diverso rispetto a noi europei. In modo più vero e senza filtri. Spero che lui possa riportare questa mentalità anche nella Chiesa di Roma.
    • Il fatto che si sia definito "il Vescovo di Roma" e non "il pontefice".
    • Il suo atteggiamento complessivo, che mi è apparso piuttosto umile.
     
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  5. skanda87
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    a me ha stupito la scelta del nome. come mai, in tanti anni, nessuno mai si era chiamato francesco? eppure il santo è il patrono d'italia, non è una figura marginale, tutt'altro.
     
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    Every real story is a never-ending story...

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    Non l'ho mai sentito nominare, non lo conosco, ma anche ha fatto una buona impressione come primo impatto. Come Elettrica, mi ha colpito che abbia chiesto la benedizione di tutti per primo e mi è piaciuto questo :)
     
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    Alla fumata bianca ero rimasto molto indifferente... non mi interessava molto del nuovo papa, ma dopo aver saputo il nome da pontefice che ha scelto, ho sentito il bisogno di seguire il notiziario e sapere!
    Il santo preferito di mia madre sin da piccola è sempre stato San Francesco, tanto da vedere il film della sua vita mille e mille volte, ed anche io mi ci sono affezionato, pur non essendo un credente: Conosco il cantico delle creature di San Francesco come se fosse una filastrocca del girotondo dei bambini e so tutto della sua vita. Se poi mettiamo anche che: I miei parenti da parte di papà sono di Perugia e dintorni, quindi sono 1/3 Umbro, come il Santo; Sin da piccolo ho partecipato a campi estivi con sacerdoti argentini e li ho sempre visti con buon occhio, perché molto più vicini loro ai giovani che chiunque altro (non dimenticherò i tornei di calcio con loro... sono fenomeni °D° alla faccia dei sacerdoti in preghiera!) tutto di questo papa mi piace, anche il suo primo impatto davanti alla gente: umile e gentile, inoltre ha un volto simpatico, che ispira fiducia.

    Sarà un grande papa, ne sono certo ^*
     
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  8. (elettrica)
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    CITAZIONE (skanda87 @ 14/3/2013, 11:16) 
    a me ha stupito la scelta del nome. come mai, in tanti anni, nessuno mai si era chiamato francesco? eppure il santo è il patrono d'italia, non è una figura marginale, tutt'altro.

    Io mi son fatta una mia teoria per rispondere a questo interrogativo: Francesco è un nome impegnativo, proprio perché è simbolo di una chiesa povera, umile, dimessa e vicina ai poveri. Nella storia quando mai la Chiesa è stata tale? A me pare sia sempre stata l'esatto opposto. Per questo la scelta di questo nome è tra le cose che più apprezzo del nuovo Papa: mi lascia la speranza che sia segnale dell'inizio di un profondo cambiamento, di un riavvicinarsi della Chiesa al suo popolo... Forse allora inizierò a credere in essa.
     
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    CITAZIONE ((elettrica) @ 14/3/2013, 12:39) 
    CITAZIONE (skanda87 @ 14/3/2013, 11:16) 
    a me ha stupito la scelta del nome. come mai, in tanti anni, nessuno mai si era chiamato francesco? eppure il santo è il patrono d'italia, non è una figura marginale, tutt'altro.

    Io mi son fatta una mia teoria per rispondere a questo interrogativo: Francesco è un nome impegnativo, proprio perché è simbolo di una chiesa povera, umile, dimessa e vicina ai poveri. Nella storia quando mai la Chiesa è stata tale? A me pare sia sempre stata l'esatto opposto. Per questo la scelta di questo nome è tra le cose che più apprezzo del nuovo Papa: mi lascia la speranza che sia segnale dell'inizio di un profondo cambiamento, di un riavvicinarsi della Chiesa al suo popolo... Forse allora inizierò a credere in essa.

    E' la prima cosa buona dopo anni e anni di buio... che questo 2013 sarà migliore anche grazie a questo Papa? stranamente mi infonde più speranze per quest'anno ^* spero di non sbagliare
     
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  10. Ankh
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    CITAZIONE
    Papa Francesco I: "non è tutto oro quel che luccica"
    La posizione dell'Uaar sull'elezione a pontefice del cardinal Bergoglio.


    L'Unione Atei e Agnostici Razionalisti commenta l'elezione del cardinal Bergoglio a papa ponendo l'accento sulla sua posizione contro i matrimoni gay e guardando il passato conservatore, se non reazionario del nuovo pontefice. Attesa invece per il Parlamento che si insedierà domani, "il più laico degli ultimi tempi".
    Dopo il velocissimo conclave e l'elezione del cardinale Jorge Mario Bregoglio, papa Francesco I, a pontefice, si cerca di capire attraverso il suo curriculum chi è l'uomo che ora guiderà la Chiesa cattolica. Argentino di origine italiana, Bregoglio è il primo gesuita a salire sul trono di Pietro.
    Nella sua storia personale, Bregoglio ha avversato la Teologia della Liberazione, il movimento cattolico progressista della Chiesa sudamericana, e, più recentemente, il governo di Cristina Kirchner, ma c'è un'ombra ancora più inquietante: quella della connivenza o, nel migliore dei casi, della non opposizione alla dittatura argentina di Jorge Rafael Videla.
    In un libro del giornalista argentino Horacio Verbitsky, intitolato "L'isola del silenzio", si ricostruiscono infatti alcuni episodi poco chiari della responsabilità dell'allora cardinal Bergoglio nella tortura di due preti della Teologia della Liberazione.
    Venendo ai temi attuali, il cardinal Bregoglio ha avversato i matrimoni gay, definendoli “una pretesa distruttiva, contraria al piano di Dio” e “una macchinazione del padre della menzogna, che cerca di confondere e ingannare i piani di Dio”.
    Questo fa dire all'Uaar (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) che non è tutto oro quel che luccica.
    "Aldilà della scelta del nome - spiega ai nostri microfoni Roberto Grendene dell'associazione laica - il passato del nuovo papa ci fa dire che è conservatore, se non reazionario".
    L'Uaar, però, non vuole mettere il carro davanti ai buoi e aspetta di giudicare l'operato del pontefice dalle scelte che intraprenderà. Per ora, osserva l'associazione, è un'operazione di marketing.
    "Ci aspettiamo che il richiamo all'umiltà si traduca con l'abolizione dello Ior - osserva Grendene - e che quello alla fratellanza si traduca con il rispetto delle scelte individuali".
    Più che verso papa Francesco I, però, la speranza degli atei e agnostici si rivolge verso il nuovo Parlamento, che si insedierà domani.
    "Aldilà dei problemi di governabilità - commenta Grendene - questo è forse il parlamento più laico degli ultimi decenni. Speriamo che abbia intenzione di aprire una discussione ad esempio sull'abolizione del concordato. Sarebbe un segnale di cambiamento".
    FONTE:radiocittafujiko.it

    Sotto spoiler la recensione de "L'isola del silenzio", l'articolo è del 2009.
    CITAZIONE
    Trent'anni dopo il colpo di stato del 1976, è stato pubblicato in Italia questo libro di Horacio Verbitsky, uno dei giornalisti argentini più noti grazie al successo del precedente libro Il volo.
    L'isola del silenzio è frutto di un'indagine lunga 15 anni, ricca di testimonianze dei familiari dei desaparecidos, dei prigionieri sopravvissuti, e anche dei militari e dei religiosi coinvolti nella dittatura. Le testimonianze provengono sia da interviste realizzate dall'autore che dai verbali dei processi giudiziari svoltisi dopo la caduta del governo militare. L'elenco delle note bibliografiche contiene oltre 300 riferimenti.
    Il titolo originale in spagnolo, El Silencio, si riferisce sia al nome dell'isola che alla condotta vituperabile della Chiesa cattolica che, pur pienamente consapevole delle violazioni dei diritti umani, non fece sentire la minima voce di allarme.
    L'isola El Silencio era di proprietà della Chiesa, un luogo di ricreazione frequentato dai propri membri, dai seminaristi fino ai cardinali Antonio Caggiano e Juan Carlos Aramburu. Nel settembre del 1979, quando la pressione internazionale arrivò a un punto tale che l'ispezione da parte della Commissione Interamericana per i Diritti Umani non poté più essere rimandata, tutti i prigionieri furono trasferiti dalla Scuola di Meccanica della Marina (ESMA) su quest'isola, dove rimasero al riparo da occhi indiscreti.
    La Chiesa certamente non si limitò a fornire questo nascondiglio e ebbe un ruolo attivo su due fronti: da una parte raccoglieva le richieste dei disperati familiari delle persone scomparse, impegnati nella ricerca di notizie dei propri cari. Dall'altra, forniva conforto ai militari offrendo loro supporto morale per giustificare le atrocità commesse sui prigionieri. Coloro che hanno letto Il volo ricorderanno la testimonianza del ex-capitano Adolfo Scilingo, che dopo aver gettato dall'aereo persone vive nell'oceano venne rassicurato dal cappellano Zanchetta che quella era una "morte cristiana" che aveva la benedizione delle gerarchie ecclesiastiche.
    Dalle numerose testimonianze, risulta evidente che la Chiesa era perfettamente al corrente di tutte le attività clandestine, torture comprese. Tra i personaggi che hanno collaborato con la dittatura militare sono menzionati: il cardinale Pio Laghi (all'epoca nunzio apostolico, noto per le sue partite a tennis con Emilio Massera), i cardinali Caggiano, Aramburu e Primatesta, l'arcivescovo Tortolo e i suoi vicari Emilio Graselli e Victorio Bonamín, e l'allora sacerdote Jorge Bergoglio (oggi cardinale). Il libro riporta anche le testimonianze di Bergoglio e Graselli, esponendo la loro versione dei fatti nelle interviste realizzate da Verbitsky.
    Due interi capitoli sono dedicati al "programma di rieducazione" dei prigionieri, grazie al quale potevano avere una possibilità di sopravvivere. La rieducazione aveva un doppio scopo: sottoporre le persone ostili al regime a un lavaggio del cervello per “convertirle” in collaboratori, e allo stesso tempo ottenere informazioni sull'identità dei compagni da arrestare. Ma non tutti erano candidati al “recupero”. I prigionieri erano divisi in tre gruppi: gli irriducibili, i deboli e i recuperabili. Quelli che rientravano in quest'ultimo gruppo dovevano avere un minimo di competenze tecniche, ad esempio un tipografo era un ottimo candidato perché necessario per falsificare passaporti ed altri documenti. In questo modo si reclutavano schiavi utili allo scopo di favorire l'ascesa politica dell'ammiraglio Emilio Massera.
    Non devono sorprenderci i legami tra la Chiesa ed il potere, è una tradizione lunga quasi due millenni. Ciò che è notevole nel caso argentino è in primo luogo che la Chiesa appoggiava i militari a tal punto che non si capisce se la Chiesa fosse al servizio delle Forze Armate, o viceversa. Molto eloquente l'omelia di Bonamín, citata a pagina 24: "Quando c'è spargimento di sangue, c'è redenzione: Dio sta redimendo la nazione argentina per mezzo dell'esercito argentino".
    In secondo luogo, tutti i principi morali furono messi da parte: il fine giustificava ogni mezzo, permettendo il ritorno agli ormai dimenticati metodi della Santa Inquisizione in pieno XX secolo. Ma ciò che più colpisce dei fatti documentati da Verbitsky è che la Chiesa non esitò a tradire i propri membri, come i sacerdoti e i catechisti che seguendo il vangelo di Cristo si dedicavano ad aiutare i poveri, un'attività considerata troppo di sinistra e quindi nociva per la Chiesa. Questa è la storia dei gesuiti Yorio e Jalics, che hanno individuato nel cardinale Bergoglio il responsabile delle loro sofferenze, e ai quali viene dedicato un capitolo che illustra i punti di vista di questi tre protagonisti. Il lettore può trarre le proprie conclusioni.
    L'unico neo del libro è che parla di responsabilità a senso unico. Questo scontro aveva da una parte i militanti armati di sinistra (i Montoneros, cioè l'equivalente argentino delle Brigate Rosse) e dall'altra i militari. Le violazioni dei diritti umani sono state commesse da entrambi, non a caso questo conflitto viene conosciuto come "la guerra sporca". Senza dubbio la maggior parte degli eccessi fu da parte delle Forze Armate, ma non esiste alcuna traccia di segnalazione - per non parlare di denunce e di processi penali - a carico dei Montoneros.
    L'edizione italiana ha un capitolo in più, che commenta un fatto che Verbitsky non poteva prevedere al momento di mandare in stampa l'edizione originale in spagnolo: che, dopo la morte di Giovanni Paolo II, il principale contendente del cardinale Ratzinger per la sua successione fosse proprio Bergoglio. E non esclude che quest'ultimo possa avere una seconda chance alla guida del Vaticano, visto che Benedetto XVI ha già 82 anni. Solo il tempo potrà confermare o smentire questa previsione.
    José Luis Scanferlato
    Ottobre 2009
    fonte: uaar.it


    Preferisco non commentare per ora, aspetto di vedere i fatti. Intanto la prima impressione non è proprio buona.
     
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  11. Mely ©
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    CITAZIONE ((elettrica) @ 14/3/2013, 11:10) 
    A me ha fatto una buona impressione, di primo impatto. I motivi?
    • La scelta del nome, che rimanda a una concezione di Chiesa povera e vicina ai miseri.
    • Il fatto che abbia chiesto la benedizione da parte di tutti, prima di benedire lui stesso gli altri. Mi ricorda Gesù che lavava i piedi ai suoi apostoli.
    • Il suo atteggiamento un po' spaurito, quando è uscito, con quell'espressione di chi sta pensando: "Oddio, e adesso cosa faccio?". Mi ha fatto tenerezza.
    • La sua nazionalità: in Sudamerica, come in Africa, la Chiesa e la fede vengono vissute in modo ben diverso rispetto a noi europei. In modo più vero e senza filtri. Spero che lui possa riportare questa mentalità anche nella Chiesa di Roma.
    • Il fatto che si sia definito "il Vescovo di Roma" e non "il pontefice".
    • Il suo atteggiamento complessivo, che mi è apparso piuttosto umile.

    Si infatti è una cosa bellissima, al telegiornale hanno intervistato gli argentini e parlavano di lui come l'uomo che porta la chiesa in casa, poiché è sempre per le strade ad aiutare il prossimo. Quindi non è la casa (nello specifico le persone) ad andare alla chiesa. Mi piace molto proprio per i punti qui detto, inoltre mi ricorda molto Papa Giovanni Paolo II anche lui venuto da un paese oppresso e molto umile
     
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    :ups.gif: aspettiamo e vediamo allora... dopo aver letto quanto riportato sopra, gentilmente, da Ankhina, forse è meglio vedere come agirà il nuovo Papa... :ups.gif:
     
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  13. Hellstorm Diamond
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    Se questo è l'inizio ne vedremo delle belle

     
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  14. CignoNero75
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    CITAZIONE ((elettrica) @ 14/3/2013, 12:39) 
    CITAZIONE (skanda87 @ 14/3/2013, 11:16) 
    a me ha stupito la scelta del nome. come mai, in tanti anni, nessuno mai si era chiamato francesco? eppure il santo è il patrono d'italia, non è una figura marginale, tutt'altro.

    Io mi son fatta una mia teoria per rispondere a questo interrogativo: Francesco è un nome impegnativo, proprio perché è simbolo di una chiesa povera, umile, dimessa e vicina ai poveri. Nella storia quando mai la Chiesa è stata tale? A me pare sia sempre stata l'esatto opposto. Per questo la scelta di questo nome è tra le cose che più apprezzo del nuovo Papa: mi lascia la speranza che sia segnale dell'inizio di un profondo cambiamento, di un riavvicinarsi della Chiesa al suo popolo... Forse allora inizierò a credere in essa.

    Io in questi giorni sono fuori dal mondo quindi non ho seguito niente, ho sentito poco fa alla radio, però, che ha rifiutato la croce d'oro per portare la sua di ferro, gesto che ho apprezzato molto e che richiama quell'umiltà di cui state parlando.
     
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  15. K01
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    E' inutile cercare di formulare una propria opinione sul nuovo Papa a nemmeno 24 ore dalla sua elezione... Delle cose che si trovano sul web poi, sopratutto per quanto riguarda roba del genere, non ci si può fidare a pieno.

    Anche a me ha fatto una buona impressione per i motivi citati da elettrica, ma è tutto da vedere.
     
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19 replies since 14/3/2013, 10:32   252 views
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