Pregiudizi e religione: atei vs. credenti

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  1. CignoNero75
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    respect
    Penso ci sarà da divertirsi!
    Mi raccomando, quello è sottinteso, mantenete toni rispettosi, che sia ben chiaro, perché so già che la discussione potrà almeno un minimo accendersi.

    CITAZIONE (Arabiastyle @ 24/3/2013, 19:25) 
    Mi dispiace solo che spesso chi non crede abbia un atteggiamento sarcastico e di derisione nei confronti dei credenti: 'non ho amici immaginari' .

    CITAZIONE (CignoNero75 @ 24/3/2013, 19:51) 
    CITAZIONE
    Mi dispiace solo che spesso chi non crede abbia un atteggiamento sarcastico e di derisione nei confronti dei credenti: 'non ho amici immaginari' .

    Si potrebbe dire lo stesso dall'altra parte. Anni fa il prete venne nell'ufficio dove lavoravo (non dove sono ora) ed io in quel momento ero da sola. Chiese di fare la benedizione, lo ringraziai ma gli dissi che non ero credente e che quindi preferivo evitare (con tanta cortesia). La risposta fu: "bah, cosa mi tocca anche sentire", guardandomi come fossi una pezzente. Credi che ogni volta che leggo qualcuno scrivere "la fede è un dono" non mi salti la mosca al naso perché trovo questa affermazione il mettersi sul piedistallo di chi ha qualcosa in più? Quale dono, scusa? TU puoi sentirlo un dono, personalmente continuo a considerarlo una scelta e vorrei anche ricordare che chi non crede lo fa proprio perché per lui Dio non esiste. Non è sarcasmo,

    CITAZIONE (birrdie @ 24/3/2013, 20:20) 
    Bisognerebbe aprire un topic diverso. Pregiudizi sulle persone atee..
    Qui si parlava della preghiera ma a quanto pare siete in maggioranza :dog.gif:

    Il titolo e gli interventi di spunto parlano da soli, vediamo che ne viene fuori.
     
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  2. Ankh
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    Personalmente riscontro molti pregiudizi da parte dei credenti verso i non. Poi magari ne ho anche io e non me ne rendo conto. Non so se può essere un pregiudizio ma quando ho un credente di fronte a me cerco subito di capire se è praticante o meno e se ha una "fede personalizzata". Rispetto chi crede ed è coerente col proprio credo ma noto diversi modi di essere credenti e alle volte non posso fare a meno di vedere delle contraddizioni. Ad esempio, sento spesso dire: credo in Dio ma non nella Chiesa. Ma se si è di religione cristiana cattolica non penso proprio che si possano scindere le due cose.
    Invece mi è capitato molto spesso di essere considerata un'aliena da chi crede, che da un lato mi guardava quasi scandalizzato dall'altro cercava di catechizzarmi. Una persona mi ha addirittura invitata ad andare in chiesa con lei, perché in quella data parrocchia c'era, a suo dire, un prete valido e le messe erano "belle", perché magari molto cantate o che so io. Mi irrita molto questo atteggiamento perché come diceva Cigno nell'altro topic parlando di fede=dono, sembra quasi che a me manchi qualcosa, quando io invece sto bene come sto e quando ho un credente davanti non parto con l'intenzione di criticare la sua fede, a meno che non lo si faccia con me e allora la tentazione di fare altrettanto diventa forte.
     
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  3. CignoNero75
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    Quello che è successo a me:
    - come raccontato nell'altro topic, il rifiutare con cortesia la benedizione e sentirmi dire, con guardo sprezzante: "ma tu guarda cosa mi tocca anche sentire";
    - il sentirmi dire che a me manca qualcosa e che la mia vita è vuota se non ho fede (testuali parole);
    - mi sono pure beccata della mangiapreti e della comunista, ma vabbè...
    A dire il vero se uno è credente o meno a me proprio non interessa, non mi cambia la vita a meno che non si entri nel fanatismo ed a meno che, dall'altra parte, non si cerchi di convertirmi.
    Come ho già detto il discorso de "la fede è un dono" o "ho ricevuto un dono in quanto credente" personalmente mi fa saltare molto la mosca al naso, perché l'orientamento religioso, come quello politico, a differenza di quello sessuale, sono scelte che si fanno più o meno consapevolmente (più o meno, perché spesso e volentieri sono fatte con totale ignoranza ed imposizioni socio-culturali).
    Per il resto da non credente non sopporto chi bestemmia e ne faccio quasi una battaglia personale perché lo trovo di un irrispettoso unico (e devo dire che ho sentito più presunti credenti bestemmiare di tanti atei), non mi metto a dire ad un credente che è un cretino perché crede in qualcosa di immaginario e non mi interessa cambiare le sue convinzioni ed il suo stile di vita. Ognuno fa le scelte che reputa meglio per sé, condivisibili o meno dall'altra parte, e se a qualcuno fa star bene fare una preghiera la sera la faccia, ma io sto altrettanto bene senza doverla fare perché non ne sento assolutamente il bisogno.
     
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  4. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE (CignoNero75 @ 25/3/2013, 10:35) 
    A dire il vero se uno è credente o meno a me proprio non interessa, non mi cambia la vita a meno che non si entri nel fanatismo ed a meno che, dall'altra parte, non si cerchi di convertirmi.
    (...)
    Per il resto da non credente non sopporto chi bestemmia e ne faccio quasi una battaglia personale perché lo trovo di un irrispettoso unico (e devo dire che ho sentito più presunti credenti bestemmiare di tanti atei), non mi metto a dire ad un credente che è un cretino perché crede in qualcosa di immaginario e non mi interessa cambiare le sue convinzioni ed il suo stile di vita. Ognuno fa le scelte che reputa meglio per sé, condivisibili o meno dall'altra parte, e se a qualcuno fa star bene fare una preghiera la sera la faccia, ma io sto altrettanto bene senza doverla fare perché non ne sento assolutamente il bisogno.

    Pienamente d'accordo con Cigno. Dall'anno scorso mi sono allontanata dalla parrocchia dove andavo di solito, mi sono stancata perché invece che decidere il prete per tutto, c'era una cerchia di "eletti" che metteva bocca su tutto, tanto da fare andare via due sacerdoti davvero carismatici e "moderni" creando una rete di illazioni infondate. Durante tutto quest'anno, ogni volta che ho incontrato una persona di quella comunità, mi è stato chiesto "Ma vi siete trasferiti?" ed io "No, perché?" "Non venite più a messa". Insomma, non solo le pretese quando stavo in chiesa (io suonavo e dirigevo il coro dei bambini, ma a volte capitava di suonare per messe particolari o trigesimi e, nell'ultimo caso accettai solo una volta perché mi immedesimo troppo nelle persone che perdono i loro cari e provo davvero dolore. Una volta una signora voleva comprarmi con 50 euro per suonare ad un trigesimo del marito morto non so quanti anni prima. Mi indignai e le dissi che poteva offrirmi pure la luna, il mio era un servizio gratuito e se avevo detto di no era no). Un ragazzo, invece, incontrato al cinema, mi ha chiesto se avessi "cambiato religione". Dovete sapere che vicino questa chiesa hanno aperto da poco una chiesa evangelica e il motto della comunità era "non facciamo prendere agli evangelici altri seguaci" come se gli evangelici non fossero anch'essi cristiani. Trovo che molti cattolici siano veramente col paraocchi, nel senso che offendono perfino i loro "fratelli", quindi non c'è da stupirsi che offendano gli atei. Mi danno davvero fastidio, perché quando ci si mettono sono peggio dei testimoni di Geova (una volta una donna mi traumatizzò dicendo che se non mi fossi pentita di aver scelto la fede "sbagliata" sarei morta). Lo stesso mi è capitato con alcune persone atee: mi sono sentita dire che sono stupida perché credo in qualcosa di non tangibile. Fortunatamente, per me credere o non credere è un po' come scegliere un orientamento politico, una cosa che non deve limitarci e far creare stereotipi sulle altre persone. Personalmente ho tante amiche/amici credenti quanti non credenti, e mi trovo bene con loro perché siamo rispettosi gli uni con gli altri.
     
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  5. birrdie
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    il pregiudizio che ho verso i credenti: gli reputo molto più bisognosi e più chiusi mentalmente
    (specialmente verso la sessualità e la libertà altrui)
     
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  6. Arabiastyle
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    QUOTE (Lizy.Luminos @ 25/3/2013, 11:09) 
    QUOTE (CignoNero75 @ 25/3/2013, 10:35) 
    A dire il vero se uno è credente o meno a me proprio non interessa, non mi cambia la vita a meno che non si entri nel fanatismo ed a meno che, dall'altra parte, non si cerchi di convertirmi.
    (...)
    Per il resto da non credente non sopporto chi bestemmia e ne faccio quasi una battaglia personale perché lo trovo di un irrispettoso unico (e devo dire che ho sentito più presunti credenti bestemmiare di tanti atei), non mi metto a dire ad un credente che è un cretino perché crede in qualcosa di immaginario e non mi interessa cambiare le sue convinzioni ed il suo stile di vita. Ognuno fa le scelte che reputa meglio per sé, condivisibili o meno dall'altra parte, e se a qualcuno fa star bene fare una preghiera la sera la faccia, ma io sto altrettanto bene senza doverla fare perché non ne sento assolutamente il bisogno.

    Mi perdoni l' autrice del post, nulla di personale nei suoi confronti dato che non la conosco, volevo solo prendere a prestito il tipo di linguaggio, cosi' pronto a recintare netti confini attorno a se' stessi, a rimarcare il se stessi, e il divario/differenza/ indifferenza tra se' stessi e gli altri, il cosiddetto qualunquismo. Le facili estremizzazioni ' non mi metto a dire che un credente e' un cretino' . Nel senso di linugaggio colorito che crea immagini estreme (negative pero!!!) per poter comunicare, e scritto comunque in ' buona fede' (ops, posso permettermi? ).

    Sarebbe interessante provare a fare l' esercizio di dire le stesse cose in maniera assertiva...penso al post successivo di Birrdie.
     
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  7. Lizy.Luminos
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    Arabia, hai quotato qualcosa che non ho scritto io, ma Cigno :D
     
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  8. Arabiastyle
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    Personalemente non ho pregiudizi contro i credenti autentici, anche quelli in itinere, o in non credenti, pero' noto che questi ultimi, almeno per quel poco che ho potuto leggere, sembrano manifestarsi solo in quanto opposti ai credenti. Mi spiego meglio; un credente puo' descrivere la propria esperienza di fede senza appellarsi per contraltare ai non credenti, (pensate ad esempio ai musulmani, per i quali il concetto di 'ateo o non credente' e' quasi sconosciuto), mentre per gli atei sembra quasi necessario doversi confrontare continuamente con i propri opposti, per dare un senso alla loro posizione...

    I non credenti esistono solo perche' esistono i credenti o perche' non esiste Dio?

    QUOTE (Lizy.Luminos @ 25/3/2013, 12:23) 
    Arabia, hai quotato qualcosa che non ho scritto io, ma Cigno :D

    Si certo Lizy, fai bene a rimarcarlo, perche' un quote e' contenuto nell' altro...
     
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  9. CignoNero75
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    CITAZIONE (Arabiastyle @ 25/3/2013, 12:18) 
    CITAZIONE (Lizy.Luminos @ 25/3/2013, 11:09) 

    Mi perdoni l' autrice del post, nulla di personale nei suoi confronti dato che non la conosco, volevo solo prendere a prestito il tipo di linguaggio, cosi' pronto a recintare netti confini attorno a se' stessi, a rimarcare il se stessi, e il divario/differenza/ indifferenza tra se' stessi e gli altri, il cosiddetto qualunquismo. Le facili estremizzazioni ' non mi metto a dire che un credente e' un cretino' . Nel senso di linugaggio colorito che crea immagini estreme (negative pero!!!) per poter comunicare, e scritto comunque in ' buona fede' (ops, posso permettermi? ).

    Sarebbe interessante provare a fare l' esercizio di dire le stesse cose in maniera assertiva...penso al post successivo di Birrdie.

    Il linguaggio esprime esattamente quello che un non credente, con pregiudizi, potrebbe venirti a dire. Personalmente non lo farò MAI perché non penso che un credente sia un cretino. E sì, tra me e lui c'è una differenza che io rispetto, dall'altro lato però spesso non ho ricevuto lo stesso rispetto (e già il tuo intervento fa capire quanta chiusura ci sia nel tuo modo di porti in merito, se me lo permetti).
    Il "a me non interessa quel che fai della tua vita" finché non vieni a toccare la mia (giudicarla o cercare di far cambiare le mie scelte perché, a tuo avviso, "manco" di qualcosa non essendo come te), è molto chiaro come concetto, a te no?
    Se poi vogliamo parlare di pregiudizi veri e propri, forse l'unico che mi viene in mente è pensare che il credente abbia bisogno di attaccarsi a qualcosa per stare bene, indi per cui deduco che non sia solo un attaccamento spirituale ma che questo avvenga anche nel quotidiano sotto altre forme.

    Ah, fra i vari pregiudizi aggiungerei: chi si ricorda quel simpaticone che in tag chiese se eravamo credenti o meno e che, quando gli abbiamo chiesto che differenza potesse fare, ci rispose che se eravamo credenti allora poteva fermarsi, altrimenti se ne andava?
     
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  10. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE (CignoNero75 @ 25/3/2013, 12:43) 
    Ah, fra i vari pregiudizi aggiungerei: chi si ricorda quel simpaticone che in tag chiese se eravamo credenti o meno e che, quando gli abbiamo chiesto che differenza potesse fare, ci rispose che se eravamo credenti allora poteva fermarsi, altrimenti se ne andava?

    Mi ricordo eccome... mi vennero i nervi...

    CITAZIONE (Arabiastyle @ 25/3/2013, 12:18) 
    Mi perdoni l' autrice del post, nulla di personale nei suoi confronti dato che non la conosco, volevo solo prendere a prestito il tipo di linguaggio, cosi' pronto a recintare netti confini attorno a se' stessi, a rimarcare il se stessi, e il divario/differenza/ indifferenza tra se' stessi e gli altri, il cosiddetto qualunquismo. Le facili estremizzazioni ' non mi metto a dire che un credente e' un cretino' . Nel senso di linugaggio colorito che crea immagini estreme (negative pero!!!) per poter comunicare, e scritto comunque in ' buona fede' (ops, posso permettermi? ).

    Sarebbe interessante provare a fare l' esercizio di dire le stesse cose in maniera assertiva...penso al post successivo di Birrdie.

    Non mi pare che Cigno abbia stilato paletti tra lei e qualcuno che è credente. Io e lei siamo molto amiche, eppure io sono credente e lei è atea. Andiamo d'accordo perché nessuna cerca di "convertire" l'altra, ma ognuna rispetta il pensiero altrui. Il fatto che Cigno sia atea non la rende meno "intelligente" ai miei occhi, visto che poi condivido molte cose di quelle che pensa. Io invece direi, per esperienza, che siamo più noi credenti ad essere "schizzinosi" con gli atei, specialmente se ci lasciamo guidare dal bigottismo. Io non mi stanco di dire che probabilmente contro i testimoni di Geova sono prevenuta, ma è perché ho avuto brutte esperienze con loro, un voler necessariamente dire che ciò che penso io è sbagliato. Mi è capitato di essere additata da atei, ma credimi, ho visto più credenti trattare con pregiudizio gli altri (e ripeto, lo fanno anche tra di loro, eh) che non gli atei.
     
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  11. CignoNero75
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    CITAZIONE (Lizy.Luminos @ 25/3/2013, 12:50) 
    Non mi pare che Cigno abbia stilato paletti tra lei e qualcuno che è credente. Io e lei siamo molto amiche, eppure io sono credente e lei è atea. Andiamo d'accordo perché nessuna cerca di "convertire" l'altra, ma ognuna rispetta il pensiero altrui. Il fatto che Cigno sia atea non la rende meno "intelligente" ai miei occhi, visto che poi condivido molte cose di quelle che pensa. Io invece direi, per esperienza, che siamo più noi credenti ad essere "schizzinosi" con gli atei, specialmente se ci lasciamo guidare dal bigottismo. Io non mi stanco di dire che probabilmente contro i testimoni di Geova sono prevenuta, ma è perché ho avuto brutte esperienze con loro, un voler necessariamente dire che ciò che penso io è sbagliato. Mi è capitato di essere additata da atei, ma credimi, ho visto più credenti trattare con pregiudizio gli altri (e ripeto, lo fanno anche tra di loro, eh) che non gli atei.

    Vogliamo metterci anche Faith e Tibi, che mi piacerebbe tanto venissero qui a dire se una sola volta mi hanno vista/sentita essere offensiva verso la religione e chi crede? Ho idea che la chiusura sia ben rivolta altrove...
    Però sì, lo ammetto, cercare di indottrinarmi è la strada peggiore da percorrere. Io non mi sento migliore o peggiore di un credente, mi chiedo se chi pensa che la fede sia un dono invece non si ritenga a priori migliore di me (o di qualsiasi non credente).
     
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  12. birrdie
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    CITAZIONE (Arabiastyle @ 25/3/2013, 12:32) 
    Personalemente non ho pregiudizi contro i credenti autentici, anche quelli in itinere, o in non credenti, pero' noto che questi ultimi, almeno per quel poco che ho potuto leggere, sembrano manifestarsi solo in quanto opposti ai credenti. Mi spiego meglio; un credente puo' descrivere la propria esperienza di fede senza appellarsi per contraltare ai non credenti, (pensate ad esempio ai musulmani, per i quali il concetto di 'ateo o non credente' e' quasi sconosciuto), mentre per gli atei sembra quasi necessario doversi confrontare continuamente con i propri opposti, per dare un senso alla loro posizione...

    I non credenti esistono solo perche' esistono i credenti o perche' non esiste Dio?

    CITAZIONE (Lizy.Luminos @ 25/3/2013, 12:23) 
    Arabia, hai quotato qualcosa che non ho scritto io, ma Cigno :D

    Si certo Lizy, fai bene a rimarcarlo, perche' un quote e' contenuto nell' altro...

    certo un credente non ha bisogno di descrivere le esperienze della sua fede perchè non ce l'ha!! è ovvio...

    intanto ci tocca sopportare ogni giorno con pazienza le vostre esperienze di fede sparse dai giornali alla tv, gli immagini del gesù piangente nella frittata, il continuo parlare della moralità riferendosi solo ai concetti cristiani (come se il concetto della moralità fosse trascritto solo in basa alla fede), sopportiamo la religione a scuola in mancanza di alternative proposte, sopportiamo i canti e la processione alle 9 di mattina davanti alla casa (cazzo ma vorrei dormire domenica mattina, con quale diritto mi svegliate??) e tante altre cose......

    un non credente non ha bisogno continuo di andare a professare il suo non credo ai 4 venti, mentre un credente lo fa di continuo (pure al mercato cantano e distribuiscono i volantini)

    ci sono i posti e i tempi adatti per questo, tutto qui
     
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  13. CignoNero75
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    ci sono i posti e i tempi adatti per questo, tutto qui

    Le chiese esistono per questo, le proprie abitazioni pure e pure l'involucro della propria persona, dato che trovo che la fede sia qualcosa di estremamente intimo (però a quanto pare è qualcosa di estremamente pubblico).
    Però è vero, un non credente si trova l'imposizione della religione ovunque (vedi il fatto che io in ufficio devo prendermi un permesso pur di non assistere alla benedizione).
     
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  14. Lizy.Luminos
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    CITAZIONE (CignoNero75 @ 25/3/2013, 14:01) 
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    ci sono i posti e i tempi adatti per questo, tutto qui

    Però è vero, un non credente si trova l'imposizione della religione ovunque (vedi il fatto che io in ufficio devo prendermi un permesso pur di non assistere alla benedizione).

    Non ti do torto, infatti mi sembra assurda la presenza del crocifisso nelle classi e nei tribunali, visto che l'educazione scolastica e la giustizia dovrebbero prescindere dalla religione.
     
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  15. mugsy_gollum
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    purtroppo viviamo in un paese laico solo a parole (basti pensare al casino che si fa per i crocifissi)

    in ogni caso, una volta su facebook scrissi questo "essere credente non vuol dire automaticamente essere buono, essere ateo non vuol dire automaticamente essere intelligente"
    riassume in pieno il mio pensiero in materia
     
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118 replies since 25/3/2013, 09:52   1815 views
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